il molo di lilith 04-08-2022 - 21:45
A grande richiesta si replica!
I musicisti manouche più hot di Torino tornano in scena con il loro omaggio al leggendario quintetto che diede il via al jazz europeo: l'Hot Club de France.
Lo storico gruppo capeggiato dalla chitarra di Django Reinhardt e dal violino di Stephane Grappelli con cui il travolgente ritmo swing venne fatto risuonare attraverso i soli strumenti a corda. Chitarre, violino, contrabbasso. Con l'intento di far rivivere quelle iconiche sonorità acustiche - che hanno fatto scuola e che a distanza di quasi un secolo suscitano ancora meraviglia e stupore - ha preso forma questo progetto.
Così Giangiacomo 'Jack' Rosso - punto di riferimento della chitarra manouche a Torino e protagonista di svariati altri progetti nel mondo del jazz - è approdato alla riscoperta del più puro vocabolario stilistico e sonoro di Django Reihardt.
Con questo spirito e grazie a favorevoli incontri il chitarrista torinese ha messo insieme una formazione nella quale fin da subito è nata la giusta sinergia, il giusto piglio, il giusto 'gheddu' come direbbero i torinesi.
Al contrabbasso Michele Millesimo, fedele compagno di mille avventure con Giangiacomo Rosso. Alla ritmica delle chitarre Manuel Baudino e Andrea Bottelli, quest'ultimo veterano del genere e abituato a far ballare le genti al ritmo di swing dalle sonorità vintage degli Harlem Swing Society.
Infine Stefano Ivaldi, o dovremmo dire Stephane, figlio d'arte e solista d'eccezione, che in questo contesto con coraggio e passione persegue fino in fondo un linguaggio puramente jazz applicato al violino.
L'Hot Club ed Turin ha il sapore di un ritorno alle origini, restituisce freschezza a un genere musicale a cui virtuosismo e sonorità contemporanee hanno sottratto un po' di fascino, tradendone forse lo spirito originario, quello dell'Hot Jazz.
Ovvero di una trascinante musica che è e vuole essere per tutti, che con la sua incalzante allegria dispensa leggerezza e ottimismo senza rinunciare all'essere sentimentale, elegante e sofisticata come i tempi passati.