SLAVIKA FESTIVAL 2023. A Torino dal 17 al 19 marzo

SLAVIKA FESTIVAL 2023. A Torino dal 17 al 19 marzo

POLSKI KOT     24-02-2023

Torna a Torino Slavika Festival, il primo festival italiano interamente dedicato alle culture slave, che quest’anno giunge alla sua VI edizione.
Nato nel 2015 da un’iniziativa dell’associazione culturale polacca Polski Kot di Torino, il festival ha sempre avuto lo scopo di presentare al pubblico torinese e alla comunità slava del territorio una visione diversa dell’Est europeo, esaltandone la ricchezza culturale ed evidenziando i punti di contatto tra le culture.

Nel corso degli anni Slavika ha vantato la partecipazione di alcune delle maggiori personalità di spicco dell’Europa dell’est, ponendole all’interno di una cornice più ampia in cui erano presenti anche autori italiani. Tra questi ricordiamo il premio Nobel per la letteratura Olga Tokarczuk, il musicista bosniaco Damir Imamovic, il collettivo Wu Ming e lo scrittore Paolo Nori, la band slovena Ufoslavians, il collettivo poetico lettone Orbita, il poeta polacco Tomasz Różycki e la poeta polacca Krystyna Dąbrowska.

Dal 2020, in seguito allo scoppio della pandemia, il festival è stato inattivo per ben tre anni. Ma quest’anno, dal 17 al 19 marzo presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli, Slavika è pronto a ripartire con un programma più variegato e interattivo, in cui si alterneranno incontri di stampo più tradizioni ad altri più interattivi con tanti laboratori, anche per un pubblico più piccolo.

In barba a ogni superstizione, il festival verrà inaugurato venerdì 17 marzo, con un doppio appuntamento: nel pomeriggio ci sarà la presentazione del libro “Gli incompiuti” (Moscabianca edizioni, 2023) della scrittrice polacca Anna Kańtoch, affiancata per l’occasione da Alessandro Ajres, docente di lingua e letteratura polacca all’Università di Torino e Bari. L’ evento è stato organizzato anche grazie al supporto dell’agenzia letteraria Nova Books Agency con sede a Varsavia e al contributo del Consolato polacco. La sera verrà inaugurata la mostra Aesopian language, che raccoglie illustrazioni di artisti russi e bielorussi e indaga la tematica del linguaggio esopico, tema particolarmente attuale per la realtà politica di alcuni Paesi. La mostra sarà introdotta dall’antropologa e linguista russa Aleksandra Archipova, in dialogo con Anna Cherfanova, culturologa e curatrice per il festival russo di arte contemporanea indipendente MORS, con cui l’evento è co-organizzato.

Il secondo giorno del festival sarà diviso in due momenti.
La mattina di sabato 18 si potrà accedere a due laboratori: uno di traduzione poetica dal polacco all’italiano (condotto da Riccardo Campion, slavista e traduttore); un secondo, invece, legato al canto e pensato per i bambini bilingue italo-polacchi, che sarà condotto dalla corista polacca Marta Dziubińska. Quest’evento, in via eccezionale, si terrà presso Cartiera, centro protagonismo giovanile.
Nella seconda parte della giornata, a partire dalle ore 18.30, presso il Circolo dei Lettori, ci saranno due presentazioni letterarie: la prima è quella della raccolta poetica “Il tempo degli spaventapasseri” della scrittrice bosniaca Jozefina Dautbegovic (Sušnjari 1948 – Zagabria 2008), a cui la serata è dedicata e che durante gli anni della guerra è stata costretta a vivere in esilio in Croazia. Non a caso il titolo dell’incontro sarà “La condizione metafisica dell’esilio” e sarà condotto dalla traduttrice Neval Berber e dalla curatrice e poetessa Bianca Tarozzi.

A seguire ci sarà la presentazione di una recente pubblicazione di Stilo Editrice di Bari, Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria. Il titolo del libro rimanda a una foresta della Carelia tristemente nota per essere stata teatro di uno dei più grandi massacri di cui Stalin si è macchiato. Il libro verrà introdotto da Giulia de Florio, docente di lingua e letteratura russa presso l’Università di Parma, e Andrea Gullotta, docente presso l’Università di Palermo, nonché presidente di Memorial Italia, l’associazione russa che quest’anno è stata una delle tre vincitrici del Premio Nobel per la pace.
La seconda giornata si concluderà con la proiezione di Unsafe Goražde (2022), un documentario sulla cittá di Goražde in Bosnia ed Erzegovina, tratto dalla graphic novel di Joe Sacco “Safe Goražde” e prodotto da Kuma International, associazione italo-bosniaca di Sarajevo. Dopo la proiezione ci sarà un dibattito aperto guidato da Donatella Sasso, giornalista e ricercatrice di storia contemporanea.

Anche domenica 19 l’attività del festival inizierà fin dalla mattina con un laboratorio di illustrazione condotto dall’artista bresciano Francesco Levi, illustratore e collaboratore con Pin-Ac, pinacoteca dell'età evolutiva di Rezzato e docente di SOUX, Scuola di Architettura per bambini di Bergamo/Brescia. Il laboratorio sarà ispirato alle poesie tradotte durante il laboratorio di traduzione poetica dal polacco. E passando dall’arte visiva a quella della parola, nel pomeriggio ci sarà la presentazione del libro “Po Lekku” del poeta polacco Krzysztof Muszyński, con la presenza dell’autore. L’incontro sarà accompagnato dai lavori dei partecipanti ai due laboratori.
Come da tradizione, il festival si concluderà con un evento performativo: in prima serata ci sarà l’esibizione di un coro tutto al femminile, Folkloro, che eseguirà canzoni tratte dalla tradizione popolare dell’est Europa sotto la direzione di Marta Dziubińska. A seguire, si esibirà il collettivo polacco di improvvisazione Drogi Krajowe, in un dialogo musicale e all’insegna dell’improvvisazione con il collettivo jazz torinese Pietra Tonale.
In coda, come dj set conclusivo, ci sarà Resmover B2B ꓘrmnƨʞ.

Gli eventi del festival sono a ingresso gratuito, con la possibilità di lasciare un libero contributo all’ingresso.

Per eventuali aggiornamenti e informazioni, si può consultare il sito www.polskikot.it o i canali social dell’associazione (facebook e instagram), o scrivere direttamente a slavika.fest@gmail.com
L’ogranizzazione della VI edizione del festival è stata possibile anche grazie alla sponsorizzazione di ASM group e Trade S.p.A. e il sostegno dell’l’Istituto polacco di Roma e il Consolato polacco di Milano.
Tre intensi giorni dedicati al mondo slavo per scoprire una cultura lontana solo in apparenza, ma che può essere molto più vicina di quello che si pensa!

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