La salute mentale è un diritto umano universale. Giornata Mondiale della Salute Mentale 2023

La salute mentale è un diritto umano universale. Giornata Mondiale della Salute Mentale 2023

Arci Torino | Tavolo Psicologia     06-10-2023

Ogni anno la giornata mondiale della salute mentale costituisce un’opportunità per sensibilizzare popolazioni e governi sull’importanza della salute mentale. Quest’anno il tema è “la salute mentale è un diritto umano universale”. Come Arci Torino sosteniamo la necessità di iscrivere la salute mentale, la sua tutela e la sua cura, in un approccio fondato sui diritti.

La salute mentale, infatti, è fondamentale per la vita di comunità e cittadin3. E’ dotata di un valore intrinseco, costituendo un fine in sé e, insieme, è strumentale ad altri fini e alla fruizione di altri diritti.

Inoltre, le condizioni di salute mentale e la sua distribuzione costituiscono la cartina tornasole della geografia del potere, della distribuzione delle risorse, economiche e simboliche, e della fruizione dei principali diritti all’interno di ogni società.

Infatti, le condizioni di salute mentale non sono funzione esclusiva delle menti dei singoli individui. I nostri corpi attraversano gli spazi, pubblici e privati, determinati dalle politiche pubbliche e dall’azione comunitaria del corpo sociale. Insieme ai nostri corpi, le nostre menti, abitate e plasmate, dalle circostanze, esperienze e relazioni vissute in questi spazi.

Non possiamo nè vogliamo ignorare che il diritto alle migliori condizioni di salute e benessere sia ostacolato dalla violazione dei più elementari diritti: il diritto ad una casa, ad un reddito, ad un lavoro dignitoso, all’istruzione, alla partecipazione alla vita culturale e sociale della comunità, all’aborto, alla vita famigliare, ad un’infanzia libera da deprivazioni materiali e affettive.

Affermare che la salute mentale sia un diritto universale significa esigere e rivendicare società capaci di garantire condizioni di vita, sociali, economiche e culturali che promuovano salute mentale e benessere per tutte e tutti, in particolare per le fasce più svantaggiate e maggiormente oppresse della popolazione. Donne, comunità LGTBQIA+, migranti, sono solo alcuni dei gruppi sociali che, con minori opportunità e peggiori condizioni di vita, vedono maggiormente ostacolata la possibilità di godere del diritto alla salute, fisica e mentale.

Affermare che la salute mentale sia un diritto universale significa partire dalla constatazione che il contrasto a discriminazione, esclusione, pregiudizi e stigma, isolamento, deprivazione economica e sociale e, più in generale, alle disuguaglianze sociali, sia la misura più potente, efficace e necessaria, per occuparsi, oggi, della salute mentale della popolazione in ottica realmente preventiva, della sofferenza e della dignità delle persone.

Significa tutelare le condizioni di salute del Sistema Sanitario Nazionale, sottraendo la cura della salute mentale alle logiche del profitto, esigendo disponibilità e accessibilità a servizi pubblici, radicati nei territori, e capaci di erogare cure dignitose, rispettose dei diritti, appropriate ed efficaci, per tutte e tutti.

Affermare che la salute mentale sia un diritto umano universale significa riconoscere la vulnerabilità delle persone con problemi di salute mentale, maggiormente esposte al rischio di violazione dei propri diritti, in ambito sanitario e sociale. Significa riconoscere l’importanza della tutela dei principali diritti, nei servizi sanitari e nei territori, e della rimozione delle barriere alla piena partecipazione alla vita comunitaria, come fattore di cura determinante, precondizione per la guarigione.