Santibriganti porta “Regina” su 7Web.TV per la Giornata Mondiale del Teatro

Santibriganti porta “Regina” su 7Web.TV per la Giornata Mondiale del Teatro

ASSOCIAZIONE ARTEDRAMA     27-03-2021 - 17:00

In occasione della Giornata Mondiale del Teatro di sabato 27 marzo, Santibriganti Teatro, in collaborazione con la Fondazione ECM della città di Settimo Torinese, metterà a disposizione della cittadinanza lo spettacolo “Regina - Memoria d’acqua”, di e con Mariella Fabbris, dalle pagine della TV digitale 7Web.TV.

A partire dalle 17.00 fino a mezzanotte sarà possibile collegarsi al sito internet dell’emittente digitale di Settimo Torinese e accedere gratuitamente alla visione in streaming dello spettacolo, registrato per l’occasione negli spazi del Teatro Civico Garybaldi.

“Regina - Memoria d’acqua”, che vede in scena Mariella Fabbris accompagnata da Ilaria Schettini al pianoforte, è uno spettacolo-racconto realizzato con i contributi sul testo di Teresa Caliciuri, Gabriele Vacis, Laura Garabello. Nasce dalla storia di una donna realmente esistita, Regina, la cui vita è stata travolta dall’alluvione del Polesine del 1951, costretta a reinventare e ricostruire la propria esistenza partendo da zero. Il testo fornisce un contributo di riflessione sull’importanza di raccogliere memoria e la necessità del raccontarla; inoltre presenta elementi di estrema attualità, con il protrarsi dell’emergenza sanitaria che sta costringendo sempre più persone a cambiare radicalmente la propria vita per poter sopravvivere.

Sabato 27 marzo dalle 17.00 alle 24.00 su www.7Web.TV

Santibriganti Teatro

in collaborazione con Fondazione ECM / Città di Settimo Torinese

presentano

“REGINA – Memoria d’acqua”

di e con Mariella Fabbris

musiche composte da Ilaria Schettini al piano.

contributi sul testo di Teresa Caliciuri, Gabriele Vacis, Laura Garabello

luci: Nicola Rosboch

riprese e montaggio video: Fabio Melotti

Regina è un personaggio che ne simboleggia tanti; osserva la vita delle persone anche nelle loro catastrofi, in una ricerca continua di identità geografica ed affettiva.

Di dove sono io? Chi sono io?

Nel ricordo di una donna, entrata tra i protagonisti dello spettacolo Signorine, realizzato nell’81 con la compagnia Laboratorio Teatro Settimo, si reinventa una storia che attraversando l’Italia, dal Veneto al Piemonte, si ferma sugli argini del Po, in un viaggio di inconsapevolezze, desideri, di incontri tra lo scorrere delle acque e dei loro segreti. Una condivisione per le nuove generazioni, a cui si cerca di descrivere un tempo passato, facendosi cullare dalle parole di chi ha vissuto prima di noi… di voi …di tutti.

La musica eseguita dal vivo al pianoforte da Ilaria Schettini evoca i momenti drammatici e felici e fluisce con le parole, arriva a ondate, si quieta su un territorio con la sua identità, collettiva.

“…Se non che dopo molto tempo, in seguito all’affiorare di vistose contraddizioni non solo sui nomi ma addirittura sul numero dei suoi figli, si scoprì che quello che raccontava Regina, era tutto falso. O meglio, come tutti i narratori, quella anziana signora sapeva operare lo scarto sulla realtà indispensabile per trasformarla in memoria. E partendo da episodi realmente accaduti a lei o ad altri si sviluppavano prendendo a prestito altre storie, fatti diversi che lei montava secondo criteri di comunicabilità. E in questo modo il noioso raccontare i fatti propri si trasformava in storie di tutti noi che ascoltavamo, in memoria collettiva, e quindi vera.” Gabriele Vacis 1992

“…Grazie anche alla tesi sulle lavandaie, della Dott.ssa Teresa Caliciuri, ho potuto ripercorrere un antico mestiere, e conoscere e vedere da vicino i luoghi e le persone che lavoravano con l’acqua.

Il salvamento della memoria va di pari passo alla salvaguardia dei luoghi, le sue acque e le sue storie sugli argini del fiume Po, per sostenere un ambiente del cuore”.

La definizione ultima dello spettacolo-racconto, con la musica dal vivo è esportabile nei vari Eco Musei, Teatri, Scuole, e sarà un contributo di riflessione sull’importanza di raccogliere memoria, e la necessità del raccontare in un ambito di ricerca che chiamo “per un teatro della memoria”.

Dai quaderni di lavoro: settembre 2000 di Mariella Fabbris