CIRCOLO SUD APS 29-11-2025 - 20:30
Michele Cosentino, cantautore e comico shakespeariano, presenta:
"Serata Shakespeariana con La Tempesta di William Shakespeare"
Michele Cosentino, cantautore e comico shakespeariano, presenta:
"Serata Shakespeariana con La Tempesta di William Shakespeare"
"Buttarsi nella Tempesta"
Perché?
Perché bisogna buttarsi nel cuore della tempesta per salvarsi.
È inutile fare finta di niente.
Non evitare il problema, vagli incontro.
Poi scappa.
Non potendo evitare il problema, decise di andargli incontro. (Don Abbondio con l'innominato, Alessandro Manzoni).
In un' isola deserta e in un mondo in cui oggi l'essere umano rischia di degradarsi a bestia demoniaca, come il demonio Calibano interpretato dal giovane comico salentino Manuel Epifani, il protagonista Prospero interpretato da Michele Cosentino da Zelig, si innalza a livello del divino, perdona i suoi usurpatori, li fa naufragare per finta, ma si spaventano davvero, un po' di gusto, e dopo averli fatti naufragare sull'isola, tutti sani salvi con la barca parcheggiata tutta nuova e illesa, il pacificato Prospero farà sposare la sua figlia Miranda con Ferdinando figlio del suo nemico Alonso.
Ma prima un di casino.
La Tempesta è la storia di Prospero legittimo duca di Milano che viene spodestato con l'inganno dal ducato da suo fratello, perché Prospero si occupava troppo di studi umanistici e di magia come il mago Forrest, e il fratello vendendosi in mano il governo temporaneo del ducato, decide di fare il colpo gobbo con l'aiuto di Alonso Re di Napoli, organizzatore anche di un premio comico importantissimo nella provincia di Napoli vicino o Vesuvio, a cui Prospero aveva partecipato nel 2022, con esiti ignoti.
Prospero e sua figlia di tre anni vengono quindi banditi e spediti di nascosto su un Isola deserta, tipo Panarea ma senza aperitivo.
Ma qui Prospero con l'aiuto dei suoi libri riesce a domare le forze della natura, educa il selvaggio Calibano che ora parla correttamente italiano, ma rimane demoniaco e quindi riesce solo ad insultare in linguaggio comprensibile, cosa che prima non faceva, esprimendosi solo a grugniti. Che però faceva ridere molto.
Prospero quindi libera lo spirito gentile Ariel, interpretato da Ijaba, con la "I" di Imola, comica torinese indaffaratissima, da un albero in cui la Strega Sicorace, madre di Calibano, lo aveva costretto, per molti anni, e Prospero con l'aiuto di Ariel spirito gentile, fa naufragare i suoi nemici usurpatori 12 anni dopo l'usurpazione.
Ma in verità è tutta finzione, nessuno naufraga, la nave è salva, è stato solo un sogno per fare approdare sull'isola i malcapitati nemici di Prospero.
A questo punto, come da prassi Shakespeariana ci sarebbe stata vendetta e la tragedia, ma in verità Shakespeare non ci aveva più voglia di tragedia e allora regala un lieto fine accomodante, perché quando ci si eleva ad uno stato più elevato di comprensione umana, si può anche rinunciare ai poteri magici e lasciare che il mondo vada con le sue gambe, anche se il mondo va monitorato comunque, ma senza vendetta; perché comunque se non si facessero più emissioni di anidride carbonica co2 di natura antropica, cioè dell' uomo, dall'oggi al domani, così: uan, ciu, tri, all'improvviso tutto green, comunque la temperatura pare che andrebbe ad aumentare di default almeno per altri 40 anni, per tutta la CO2 accumulata per anni da smaltire, andando poi a scendere, la temperatura, in seguito, quindi niente panico, e andiamo con ordine.
Prospero con l'aiuto e l'esempio di Ariel spirito gentile, capirà l'importanza del perdono contro la vendetta, e abbandona i suoi poteri magici congedandosi dal pubblico con la famosa battuta poetica:
"raga, se vi siete spaventati non c'è problema, non vi preoccupate raga, tutto il mondo è solo una finzione temporanea, e il mondo stesso è solo:
un tremolante spettacolo insostanziale e temporaneo...
E noi? Cosa siamo noi? Ah?
Noi, siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio del tempo di un sogno è racchiusa la nostra vita, ma noi vendiamo sogni?
No, noi vendiamo solide realtà".
Lieto fine, molta poesia, molta leggerezza, qualche aggiornamento sul testo originale, 1h e 20 di spettacolo, accettazione dei proprietari limiti e superamento dei propri guai per una sera.
Perché come diceva David Foster Wallace:
"Chi conosce i propri limiti, non ne ha".
Conosci te stesso Baby.
E poi scappa.
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