STORIE CHE DEVONO FINIRE - per dire NO alla violenza sulle donne

Una rassegna creata per stimolare una riflessione sulle cause culturali che rendono possibile, accettata o sottovalutata la violenza di genere contro le donne. Organizzata dal Comitato Arci Torino con il gruppo dei circoli che si occupano di promozione della lettura in Torino che ha visto varie iniziative in programma.

Attraverso l'impiego di diversi linguaggi artistici, che spaziano dal romanzo alla grafic novel, dalla mostra al cinema, dal dibattito al teatro, con "Storie che devono finire" si è provato ad indagare un tema attualissimo, cercando di avvicinare anche pubblici molto diversi. Occorre parlare di violenza, specie a chi non ha mai avuto occasione di riflettere sulla questione, capirne le cause coinvolgendo più spazi e chiedendo a ognuno di declinare la propria programmazione culturale rispetto al tema, scegliendo il linguaggio e la forma più attrattiva per il suo pubblico.

Così, nel cartellone, c'è stata la presentazione del romanzo noir "I giorni dell'ombra" di Sara Bilotti e l'incontro “Armageddon was yesterday - Today we have a serious problem” con la psicoterapeuta Simona Ramella Paia, la mostra fotografica "Rockin' Women - donne e underground musicale" che ritrae donne nella musica rock contro gli stereotipi di genere e la proiezione del cortometraggio "Revirgination" che tratta il tema della verginità in Albania. E, ancora, la presentazione del romanzo "Rosso come una sposa" di Anilda Ibrahimi, la presentazione di "Bambinacce" e di "Io sono Una", graphic novel inglese alla presenza della traduttrice Marta Barone, e lo spettacolo teatrale "Madamadorè - la zona grigia della violenza" della compagnia Asola di Govi.