Carcere dentro, carcere fuori

Carcere dentro, carcere fuori

MOLO DI LILITH APS     15-04-2020 - 21:00

Intervista infingarda a Annamaria Frammartino, in streaming => sul canale Youtube del Molo (clicca!).

rassegna "Sguardi politico sociali".

Da parecchie settimane viviamo segregati in una sorta di "carcere fuori dal carcere".
Una specie di condanna agli arresti domiciliari, con tanto di guardie a controllare che non sgarriamo.
Alcuni poi sono ai lavori forzati: possono andare soltanto a lavorare, spesso in condizioni non sufficientemente protette.

Poi c'è il carcere tradizionale, quello dove si sta "dentro", in ambienti difficili e rischiosi che stanno facendo esplodere violente rivolte in molte parti d'Italia.
Ma con in cambio quell'ora d'aria della quale gli altri, quelli fuori, paradossalmente adesso non possono godere.

E' come se i due mondi si fossero di colpo sovrapposti, mischiati, sfumando le differenze e offrendoci l'opportunità di riflettere sul significato stesso di carcere.
Il nostro e quell'altro.

Lo facciamo con chi in carcere lavora, e che ha scelto di continuare a svolgere la propria professione lì, fisicamente lì dentro, anche in questo tempo infetto e discriminante.
Rifletterci conviene. Perchè non è certamente vero che siamo tutti sulla stessa barca, ma è vero che tutti, prima o poi, possiamo finire su una barca peggiore.

Annamaria Frammartino è psiscologa clinica e di comunità, psicoterapeuta e psicodrammatista. Opera in carcere da 15 anni.