Per sorelle le parole

Per sorelle le parole

MOLO DI LILITH APS     10-11-2022 - 21:30

Lalli – voce, poesie, riflessioni.
Stefano Risso – contrabbasso.

I luoghi della Poesia.

La poesia nasce nei luoghi più impensati, da quelli più ostili a quelli in cui ci si rifugia, e sgorga dalle viscere della terra, dai luoghi bui della mente, nel chiuso di una piccola stanza, osservando un giardino, o la vita che scorre in un quartiere della tua città, sulla riva di un fiume.
È la libertà del dentro, per sorelle le parole.

Poesie di J.L. Borges, Sante Notarnicola, Emily Dickinson, con collegamento a Emily L. di Marguerite Duras, un militare ucraino all’Azovstal e Bertolt Brecht.

Rassegna "la repubblica di Santa Libera" - leggi tutto

Lalli, pseudonimo di Marinella Ollino, è una cantautrice italiana.
Calca le scene dagli anni Ottanta come voce del gruppo torinese dei Franti, precursore del movimento del no-copyright, da loro definito "una legge fascista che limita la diffusione delle idee", che ha praticato l’autogestione e l’autoproduzione della merce musica e la sua libera distribuzione, a fianco del movimento punx anarchici di Torino. Dopo lo scioglimento dei Franti, ha collaborato e dato vita negli anni a numerosi progetti musicali ed editoriali con musicisti come Stefano Giaccone, Miguel Acosta, Stefano Risso, Massimo Zamboni, Pietro Salizzoni. Nel 1998 ha esordito da solista con “Tempo di vento”, considerato da Rockerilla il miglior disco di rock italiano del 1998, mentre Il Mucchio Selvaggio le assegna il Premio ”Fuori dal Mucchio” come miglior disco d'esordio italiano.
Nel 2004 ha esordito come attrice nel film “Nemmeno il destino” di Daniele Gaglianone.

Il progetto che ha scritto per il Molo nasce dall’urgenza di riprendere a comunicare con le parole, nella loro forma più gentile: la musica, la poesia. Per superare il trauma dell’isolamento sociale e della solitudine competitiva, nati all’ombra del neoliberismo e cresciuti a dismisura con la pandemia.
Per difenderci dall’incomunicabilità e dai suoi figli malvagi, la violenza, l’odio, in ultima analisi anche la guerra.

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