Soffro, dunque sono

MOLO DI LILITH APS     09-03-2023 - 21:30

E’ uscito da poco per minimum fax Soffro, dunque siamo (febbraio 2023), lucida esplorazione nei meandri del disagio psichico inteso come fenomeno sociale, che ci riguarda tutti, conseguenza inevitabile dell’ideologia post-capitalista.
Indagando la depressione, gli attacchi di panico, l’anoressia, la bulimia e tutte quelle forme di disagio esacerbate dalla recente pandemia, Marco Rovelli ci mostra la profonda connessione tra le nuove psicopatologie e la nostra società basata su prestazione e competizione, escludente e separante, che traccia frontiere precise tra gli individui.

Frontiere di cui Marco canta anche nel suo quarto album solista, Portami al confine, uscito nel 2020.
Un lavoro potente, che dà una trama unica a canzoni diverse, animando un concept album dedicato ai confini, certo quelli dei migranti, quelli di chi pensa che Nostra Patria è il mondo intero, ma anche i confini che superiamo ogni volta che proviamo ad avvicinarci l’uno all’altro, a partire dalle relazioni d’amore.

Marco Rovelli è stato cantante e autore nel gruppo Les Anarchistes prima di intraprendere una carriera solista con l’album libertAria, insignito al Mei 2009 col premio Fuori dal controllo; poi Tutto inizia sempre, 2015, candidato al premio Tenco, e Bella una serpe con le spoglie d’oro (Squilibri 2018) finalista al premio Tenco. Ha collaborato col Nuovo Canzoniere Internazionale. Come scrittore ha pubblicato Lager italiani, Bur 2006, Lavorare uccide, Bur 2008, e Servi, Feltrinelli 2009, Il contro in testa, Laterza 2012, La meravigliosa vita di Jovica Jovic (con Moni Ovadia), Eravamo come voi (Laterza 2015), La guerriera dagli occhi verdi (Giunti 2016) e collabora a diverse testate giornalistiche e riviste. In teatro ha coniugato le sue due attività di autore e musicista con spettacoli teatrali-musicali: Servi e Homo migrans, ambedue per la regia di Renato Sarti; La meravigliosa vita di Jovica Jovic (con Moni Ovadia) e La leggera (sul canto popolare toscano).