“Me Malgrado” – di e con Marco del Sordo

“Me Malgrado” – di e con Marco del Sordo

MAGAZZINO SUL PO APS     01-10-2024 - 23:00

PRENOTABILE PER I SOCI ARCI 

Contributo all’ingresso 10€ con Tessera Arci

“Nascere, è ricevere tutto un universo in regalo.” dice il filosofo Jostein Gaarder e “Tu ed io siamo nati per morire.” canta Lana Del Rey e chi siamo noi per contraddire Lana e quell’altro lì.
Come vivere il tempo che sta in mezzo sono solo cazzi nostri. È per farlo bene servono solidi punti fermi: la famiglia. Una vita sociale. Attività fisica costante. Queste e altre cose mi hanno tutte mandato dalla psicologa.
Passato il periodo della fantastica coscienza infantile e degli anni formativi, dove diventa chiaro che le cose si faranno difficili da subito e a lungo, inizia un trascinato viaggio di vita definito da aspettative altrui, dalla scuola agli amici, fino a quelle dettate dal tuo stesso genere, avendo come unico obiettivo il trovare te stesso, che in realtà non è in nessun posto strano, è dentro di te, ma come fa ad essere dentro di te se stai cercando il “dentro di te”, insomma era troppo complicato, quindi ho provato a guardare se c’era tra gli scaffali del carrefour o sotto gli attrezzi della palestra. Non c’era.
Una viaggio di vita personale e intimo, talmente intimo che vi verrà spiattellato senza se e senza ma in tutte le sue assurdità perché tanto non è nulla di speciale, solo quello che capita a tutti. Una vita di inadeguatezze e passioni frustrate a cui un giorno ripenserò ridendo. Ma cominciate a farlo voi. Un diario sul sé, su voi, su loro: Me malgrado.
Questa sessione gratuita (per me) di terapia fa ridere, fa riflettere, fa piangere, non lo so cosa fa ma fa del suo meglio, giuro.

Marco Del Sordo nasce a sua insaputa nel 1994 da una famiglia del ceto medio che non esiste più, quando si stava meglio quando si stava peggio. Studente modello fino alla terza media, durante l’adolescenza si scontra con la dura realtà delle lettere nella matematica, che minacciano di deragliare il suo percorso accademico. Nonostante ciò, riesce a laurearsi in giurisprudenza nel 2021 mosso da un’irrefrenabile passione: i soldi.
Purtroppo realizza presto che gli tocca lavorare per averli, quindi si avvicina al teatro con alcune opere amatoriali, che ottengono immediatamente il favore entusiasta del pubblico di amici e parenti. Sull’onda del successo, approda nel mondo della televisione e del cinema – dove girano i soldi – interpretando importanti ruoli, come comparsa n. 438 per fiction Rai generica e “Morto a inizio episodio” per Lidia Poet. Per dimostrare di saper parlare, inizia a scrivere e ad esibirsi come stand up comedian nei più rinomati circoli e cantine che offrono birra. Non è molto, ma è un lavoro onesto. Più dell’avvocato. Fluente in meme, livello B2 in autocommiserazione e te lo regalo se vieni a prenderlo.
Automunito, ma odia guidare. Oggi è venuto in pullman.